Le cure del futuro

Scegliendo questo tema per la nona edizione della Settimana nazionale dello Shiatsu, la FISieo (Federazione Italiana Shiatsu Insegnanti e Operatori) si inserisce in un dibattito internazionale quanto mai coinvolgente e attuale, che vede gli operatori Shiatsu protagonisti di un processo di cambiamento ed evoluzione sociale su un argomento fondamentale come la “salute” e, di conseguenza, l’approccio integrato alla “cura”. Come sempre, la Settimana si svolgerà dal 18 al 25 settembre su tutto il territorio nazionale.

La salute è una delle risorse base della collettività ed è un diritto per tutti i cittadini, per questo i cambiamenti in atto a livello sociale richiedono un adeguamento del concetto stesso di salute. 

Il presente e il futuro delle “cure” si basano sulla Medicina Integrata in cui varie discipline, alla pari, ognuna nel proprio ambito, operano in sinergia per il benessere della persona. In questa visione complessiva lo Shiatsu, per la sua parte,rivela tutte le sue potenzialità, basate sul contributo pratico, metodologico, culturale, di esperienze e di idee, che può fornire per sviluppare un concetto di cura realmente centrato sulla persona.

Tanto più che il concetto di salute elaborato nel 1948 dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sta vivendo una fase di ridefinizione. Esso considera l’uomo nella sua globalità, lo stato di salute non come semplice “assenza di malattia”, ma come la reale possibilità per ognuno di potersi realizzare pienamente nell’ambito delle relazioni affettive, lavorative e sociali. Ma parlare di “stato di completo benessere” si è rivelato incongruente rispetto alla realtà dell’esistenza che non è uno “stato” bensì un processo dinamico e, in quanto tale, deve integrare anche le inevitabili fasi di malessere tipiche di ogni momento evolutivo. 

Quindi la salute non è opposta alla malattia e non si esprime solo col benessere” (prof. Marco Ingrosso, 2018).

Parlare di “stato di benessere” pertanto è utopico e fuorviante. Possiamo parlare invece di salutogenesi, di resilienza e di risposte di adattamento ai vari processi di evoluzione che ogni singolo individuo incontra nell’arco della vita. 

La Federazione Italiana Shiatsu Insegnanti e Operatori pone l’attenzione sul continuum di cura, che comprende in sé i processi patogenici e quelli salutogenici.

È giusto che nei sistemi di cura intervengano sia i professionisti sanitari, che contrastano nello specifico i processi degenerativi e patologici, sia i professionisti non sanitari, quali gli operatori shiatsu, che favoriscono i processi ricostruttivi, rigenerativi e adattivi, ossia salutogenici.

Lo Shiatsu può dare un contributo specifico, mettendo in relazione le varie forme di conoscenza, perché è una disciplina che utilizza diversi riferimenti formativi e differenti stili.  

Lo Shiatsu, pratica a mediazione corporea, è caratterizzato da una pressione perpendicolare, continua, progressiva e statica nell’esecuzione, che riesce a riattivare le diverse fasi dell’esistenza della persona attraverso il riequilibrio dell’energia vitale (KI) e a creare quindi maggior armonia e centratura psicofisica nel ricevente, favorendo così i processi di salutogenesi.

Nelle “cure del futuro” sarà sempre più importante la preparazione dei singoli professionisti che svolgeranno un ruolo fondamentale nella cura della persona: dal personale sanitario, a quello educativo, al professionista delle pratiche più collegate alla salutogenesi. Fondamentale resta il valore della comunicazione interpersonale e della capacità di instaurare con la persona in cura un rapporto caratterizzato da accoglienza, empatia e ascolto attivo.

In questo ambito la FISieo è impegnata a promuovere sia una corretta diffusione culturale dello Shiatsu, sia un’accurata preparazione, comprensiva dell’aggiornamento professionale continuo, degli operatori iscritti al fine di garantire ai fruitori di questa “Antica Arte per la Salute” la possibilità di accedere a un elenco di professionisti nel territorio, preparati e competenti. Non solo, questa preparazione, sempre più specifica nell’ottica di “cure del futuro”, consentirà in modo crescente la collaborazione, già presente in varie realtà italiane, con altri esperti della cura. 

Lo Shiatsu riesce a integrare in modo naturale i saperi dell’antica filosofia orientale con le più attuali visioni scientifiche, per esempio la PsicoNeuroEndocrinoImmunologia (PNEI), e si pone l’obiettivo di sostenere il cambiamento che ogni essere umano è chiamato ad affrontare in quanto “sistema vivente” che entra inevitabilmente in continua relazione col proprio ambiente, sia dal punto di vista emotivo sia da quello fisico.

Hans Selye (considerato il “padre dello stress” e anche il padre della PNEI) diceva che non dobbiamo eliminare lo stress, che sarebbe come eliminare la vita, ma occuparci della sua gestione «per la quale non c’è una formula di successo uguale per tutti», bensì una via per tutti: «Vivere in armonia con le leggi della natura stabilendo il proprio personale ritmo di marcia» (Bottaccioli, 2017).

Diventa perciò importante nell’ambito della salute e della cura seguire modelli che siano centrati innanzitutto sulla persona, e non su un concetto astratto e irreale di malattia. Occorre, quindi, instaurare un approccio in cui il Servizio Sanitario Nazionale abbia come punti di riferimento fondamentali non solo il concetto di prevenzione primaria ma anche quello di salutogenesi.

L’umanizzazione delle cure e il benessere organizzativo e anche personale e lavorativo di chi si prende cura degli altri sono ormai tutti argomenti all’ordine del giorno, da cui non si può prescindere.

Si punta a un insieme di azioni tendenti ad ampliare condizioni e fattori che promuovono la qualità della vita, dove tutti i settori della società, non solo quello sanitario, sono chiamati ad agire sinergicamente. 

Per produrre qualità della vita, e quindi salute, una società ha bisogno di una partecipazione diretta del cittadino attraverso una cultura dell’appartenenza e della solidarietà, una scuola in cui vengano stimolati gli aspetti vocazionali e creativi di ciascun individuo, la possibilità di vivere in un ambiente salubre. 

L’obiettivo è costituito da approcci di cura, che siano caratterizzati da una visione globale e biologica dell’essere umano, che siano connotati da una provata innocuità, e tengano conto anche della relazione con l’ambiente, attraverso architettura, edilizia e arredamento a misura d’uomo. 


Bibliografia citata:

Marco Ingrosso, La cura complessa e collaborativa, Aracne Editrice 

Marco Ingrosso, Relazione di cura nell’era digitale, Aracne Editrice 

F. Bottaccioli e A. G. Bottaccioli, PsicoNeuroEndocrinoImmunologia e scienza della cura integrata. – Il manuale, EDRA Spa 

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