OPERATORE

L’Operatore  risponde

Qual è la formazione dell’Operatore professionale?
© Anna Fogarolo

La formazione, è bene ribadirlo, non è però solo di tipo cognitivo: è esperienza, crescita interiore, evoluzione. Lo shiatsu che può esprimere un operatore cambia anche in proporzione a questi fattori; non è una tecnica, è un’arte. La  formazione è continua, poiché la pratica lo fa entrare in contatto con persone e realtà diverse, che lo stimolano ad un costante aggiornamento e rinnovamento. L’accesso al Registro Operatori Shiatsu (ROS) è possibile dopo una formazione minima triennale presso una delle  Scuole accreditate  e aver sostenuto un esame teorico pratico. Il professionista è tenuto all’aggiornamento continuo secondo quanto previsto dalla legge 4/2013. I nostri incontri sono una fonte di arricchimento continuo, ma anche  ogni trattamento che facciamo ci arricchisce. Ogni anno abbiamo convegni e seminari esperienziali regionali, interregionali e nazionali,  che ci permettono di aggiornarci e di coltivare il nostro percorso di crescita tecnico, culturale, professionale e personale. La nuova legge, che disciplina le libere professioni come la nostra, impone l’aggiornamento continuo, ma in FISieo questa non è una novità: lo facciamo perchè ne sentiamo la necessità e perché riteniamo che l’aggiornamento oltre che crescita e ricchezza professionale sia  evoluzione e rinnovamento. Nel corso di un trattamento shiatsu si stabilisce un ascolto reciproco tra operatore e ricevente: è un ascolto che va anche ben oltre le sensazioni fisiche che si percepiscono, includendo emozioni, sensazioni, i piani sottili della mente e dello spirito. Per questo, nel suo percorso formativo l’operatore impara ad ascoltare come ricevente prima ancora che come operatore. Non a caso nel progetto formativo di un operatore rientra anche il ricevere periodicamente un certo numero di trattamenti.  

Quali sono le regole a cui l’operatore FISieo deve attenersi?

Oltre le regole dettate dallo Statuto e dal Regolamento Interno, gli Operatori sono impegnati nell’osservanza  del  Codice deontologico e di autodisciplina, che deve essere reso disponibile all’utenza  nell’ambiente di lavoro.

L’operatore shiatsu si può definire operatore sanitario?
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No. Nel documento informativo che l’operatore shiatsu professionista sottopone all’attenzione del suo ricevente viene chiaramente indicato che “le prestazioni professionali erogate non possono in alcun modo essere assimilate a quelle di operatori sanitari (medici, fisioterapisti, ecc.). Le tecniche praticate non sono materia medica e non si pongono come obiettivo la risoluzione di patologie e sintomi di stretta pertinenza medico/sanitaria”. 

Cos’è lo shiatsu per un operatore, al di là di rappresentare una realizzazione professionale?
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Lo shiatsu è per gli operatori FISieo, oltre che uno studio approfondito delle materie di base e specifiche, un percorso personale, una ricerca interiore, una opportunità di conoscenza e di sapienza, di dialogo e di scoperta di se stessi e degli altri. Le scuole accreditate FISieo  rispondono con i  loro programmi formativi e didattici a tutti i requisiti richiesti;  questo garantisce gli operatori e le persone che si rivolgono a loro per i trattamenti shiatsu sulla bontà della formazione che c’è alle spalle. Operatore professionista non ci si improvvisa, si studia e ci si forma prima di operare. La formazione, è bene ribadirlo, non è però solo di tipo cognitivo: è esperienza, crescita interiore, evoluzione. Lo shiatsu che può esprimere un operatore cambia anche in proporzione a questi fattori; non è una tecnica, è un’arte.

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